TERAMO – Non bastavano le polemiche politiche e sindacali a mettere a rumore la regolarità del concorso per tre posti da amministrativo al Comune di Teramo. Adesso c’è un altro polverone che costituisce un bel salto di ‘qualità’ fin sul tavolo di un sostituto procuratore che apre un fascicolo su una ‘spiata’ che potrebbe aver inficiato la regolarità del concorso. Noi di emmelle.it abbiamo lavorato sulla notizia anticipata questa mattina dal quotidiano La Città e abbiamo scovato la prova: la mail incriminata. La missiva telematica è al centro del nuovo caso attorno al cosiddetto Concorsone. Qualcuno, alla vigilia della prova scritta, avrebbe fatto recapitare a un esperto in materia amministrativa, le tracce di quelli che potevano essere gli argomenti della prova. La mail è fotografata in questa pagina: chi l’ha "intercettata" ha ovviamente coperto indirizzo di mittente e indirizzo di destinatario, ma è chiaro chi siano i protagonisti di questa vicenda. Chi manda è una donna, chi riceve è un uomo. Chi manda sarebbe una concorrente esclusa dal concorso, dopo aver presentato domanda di partecipazione; chi riceve sarebbe colui che doveva, o ha, trasformato le tracce in tema, a uso e consumo di qualcuno che a quel concorso ha partecipato. La mail intercettata, come riferito anche dal quotidiano di oggi, è finita tra le mani di sindaco e vicesindaco che non hanno esitato, in presenza di una ‘notizia criminis’, a svolgere il loro ruolo di pubblici ufficiali e cioè di presentarsi negli uffici della Procura per mettere a conoscenza la magistratura di quanto da loro appreso. Un fascicolo è stato aperto dal sostituto procuratore Davide Rosati. Ci sono da valutare numerosi aspetti. A cominciare dai rilievi penali che possano essere contestati a chi ha procurato le tracce, evidentemente a conoscenza soltanto dalla commissione esaminatrice, a chi le ha ricevute e ‘sviluppate’ ma soprattutto capire se questo concorso è stato inficiato. In ogni caso, qualora, si chiarisse che la ‘spiata’ non ha avuto conseguenze, resta la gravità del fatto e soprattutto la responsabilità politica di chi non si è accorto o non ha saputo quantomeno gestire la delicata situazione. Di sicuro, si annuncia un Natale 2011 sui carboni ardenti per l’amministrazione comunale perchè è ormai chiaro che la ‘talpa’ è in Comune. Dunque, con il rischio che sia la magistratura ad annullare il concorso, la maggioranza comunale si trova a gestire un bella patata bollente in una vicenda di per sè già troppo pesante.
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